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Il bello di entrare a far parte di AC da adulto: la mia breve esperienza

In questo articolo cercherò in breve di raccontarvi la mia esperienza personale di come ho vissuto quest’anno da destinatario di un gruppo AC. Premetto che sono entrato a far parte da poco più di un anno di questo meraviglioso mondo di “ragazzi” AC - gruppo adulti della parrocchia del Cuore Immacolato della Vergine Maria di Albano Laziale. In primis voglio ringraziare mia moglie Francesca che mi ha stimolato e fatto avvicinare e intraprendere questo tipo di esperienza all’interno dell’AC, in quanto ero da diverso tempo un po’ a digiuno di Chiesa vissuta attivamente. Cosa dire nello specifico della mia esperienza di gruppo AC. Sicuramente mi ha permesso sin da subito di confrontarmi e dialogare con persone veramente competenti, disponibili e impegnate attivamente nell’AC da molti anni, in grado di trasmettere relazioni profonde e sempre pronte nel mettersi a disposizione degli altri. Purtroppo, ma anche sotto alcuni aspetti devo dire per fortuna, ci siamo dovuti confrontare con le problematiche dovute al COVID-19 che hanno limitato al massimo gli incontri del gruppo in presenza. Abbiamo quindi preferito scegliere come modalità per i nostri incontri quella da remoto con cadenza mensile che ci ha permesso di “vederci” con cadenza regolare e con una ottima partecipazione di tutti i componenti. Mi ha colpito molto da subito la disponibilità al dialogo, l’educazione e la profusione di umiltà, pace e amore del gruppo. Di comune accordo abbiamo scelto nei nostri incontri da remoto, coordinati egregiamente dalle nostre responsabili AC, di dedicare una prima parte alla lettura e discussione di un brano del Vangelo e poi a leggere e discutere l’enciclica Fratelli Tutti di papa Francesco. Inoltre, abbiamo creato un taccuino online dove poter condividere alcune nostre riflessioni personali e, in particolare, poter condividere alcune nostre riflessioni personali su parte dell’enciclica. Molto interessante e stimolante è stato anche il confronto avvenuto in diverse occasioni con il gruppo AC giovani (veri) della nostra parrocchia.

La cosa che mi preme sottolineare è quella di come anche essendo calati nell’urgenza del fare per l’emergenza del momento, con il gruppo si cerca comunque di costruire un quadro di collaborazione attiva che ci consenta di trasformare le difficoltà del momento per preparare al meglio il nostro futuro. Questo perché ritengo sia molto importante, soprattutto in momenti di difficoltà generalizzata, uno spirito attivo che possa aiutarci ad essere fiduciosi e la fede, la carità e l’amore sono i pilastri che ci possono aiutare a vivere il presente attivamente per costruire al meglio il futuro! Essere in transizione è la parola chiave del momento divisi tra l’innovazione del momento e il nostro territorio. Questo è il mandato che ci dovremmo porre e le parole “insieme” e “carità” sono la chiave per affrontare questo periodo.

Inoltre, seguendo gli infiniti spunti che si possono trarre dalla lettura dell’enciclica di papa Francesco, ritengo che la lotta alle disuguaglianze e la salvaguardia del pianeta che ci ospita e che dobbiamo custodire al meglio siano determinanti per poter affrontare al meglio insieme le difficoltà e il cambiamento.

Per ora non posso che ringraziare uno per uno le persone di questo gruppo AC per tutto quello che mi hanno trasmesso nel corso dei diversi incontri e spero di poter contribuire e migliorare sempre di più come cristiano e appartenente all’AC.

Concludo dicendovi e auspicando che il dialogo e la collaborazione e il gruppo in sé possono davvero aiutarci a migliorare noi stessi per poter aspirare ad una educazione alla convivenza civile, alla pace e persino ad una cittadinanza planetaria che assume sempre di più un’importanza cruciale da approvare e condividere.

Simone Pascucci

Stanze APer…Te

È tutto nella testa, inizialmente sono solo parole-chiave scritte su un foglio, sono appunti presi fra le righe di una guida che incastrano idee vaghe, delle volte folli. Poi più si avanza, più tutto prende forma: gli appunti diventano tracce, le parole insieme diventano la chiave di una porta pronta ad aprirsi. Si aprono stanze, come quelle sulle piattaforme a cui ci siamo abituati in questo tempo pandemico, che si allargano per accogliere. Chi educa accompagna, cammina affianco ma silenziosamente si prepara prima.

Preparare è fare spazio per l’altra persona, è sistemare i cuscini ideali di quella stanza per far stare più comodi, non importa quale strada si compia ogni giorno, il gruppo è ristoro. Il gruppo è una scelta di viaggio e di contatto, tutt’altro che l’immobilità di una fredda riunione fra conoscenti.

Chi anima attraversa un processo di rivelazione. È un processo in crescendo, si è sottoposti ad incognite e domande. “Chi ci sarà?” È un elenco di nomi propri, poi però c’è la scoperta: dietro ai “Io ci sono!” di risposta ad un invito, si celano i volti di donne, uomini, ragazzi e ragazze con vite che sono reali, anche a distanza. Il gruppo è l’occasione di confronto, è l’opportunità per affidare i pesi della quotidianità tra compagni di strada, cosi come permette ad ognuno di illuminare l’esistenza propria e far riscoprire la luce in quella altrui.

Ogni formatore o formatrice tradurrebbe il proprio impegno con l’espressione “esserci per qualcun altro”. Spesso ci si cura di chi è più piccolo, altre volte si accompagna chi è più grande con un tratto di strada percorsa in più, ma alla fine non importa. È l’esperienza stessa che lo dimostra: quando ci si siede, solitamente ci si pone in cerchio, si è alla pari, gli occhi sono alla stessa altezza e comunicano fra di loro senza barriere. E non viene meno la possibilità di vivere la medesima autenticità fra pari con i mezzi tecnologici.

In Azione Cattolica la deriva dell’esaltazione è dietro l’angolo, proprio perché la forma del gruppo rappresenta la scelta di uno stile di associazione. Ma non c’è niente di speciale, non è un fenomeno spiccante. Anzi, è la complessità di ogni esistenza umana ad essere il vero piccante. Camminare congiunti da cristiani, non è semplice. La volontà di seguire Colui che già ha attraversato nella Storia - soffrendo da uomo - e aperto le nostre strade, fa scontrare ciascuno di noi contro la natura fragile di cui tutti siamo fatti. È impossibile restare indifferenti ai vissuti reali, tantomeno a quello di Cristo. Non ci basta una fede dogmatica, non ci appartiene una fede di pensieri alti, c’è la gravità ed il corpo a ricordarci che i piedi di tutti sono attaccati alla terra. È impossibile avanzare senza che i propri passi incontrino prima o poi quelli di un’altra persona. Insieme significa generare, incrociare e moltiplicare. L’etimologia di “educare” esprime il concetto di “trarre fuori”, ma chiunque abbia vissuto almeno una volta la vera esperienza di educatore, sa che è proprio se stessa la prima persona che torna arricchita da ogni incontro.

Dina

Non solo Azione Cattolica...in mob… contro le slot!

La presenza invasiva, ossessiva e crescente dell’azzardo in Italia è un fenomeno sfuggito dalle mani di un apprendista stregone. Devasta il tessuto sociale delle nostre comunità e produce una cultura che mina gravemente il bene comune e il tentativo di una ripresa economica perché infonde nelle menti dei cittadini l’idea che la ricchezza non nasce dal lavoro e dal legame solidale ma è un regalo capriccioso della “dea fortuna”. Non si può minimizzare il fenomeno volendo che si concentri l’attenzione solo sull’assistenza da assicurare giustamente ai cosiddetti “giocatori patologici”. In questo modo non si toccano i grandi interessi di coloro che, dal giro miliardario del casinò diffuso, traggono enormi profitti con il silenzio o la complicità della maggioranza dei politici e dei mezzi di comunicazione. (dal manifesto di democrazia economica dello Slot Mob).

Che cos’è SLOTMOB? E’ un movimento apartitico, al quale aderiscono più di 100 Associazioni della Società civile, comuni e movimenti, che si propone di affrontare il problema del gioco d’azzardo, in particolare delle Slot-machine, attraverso la formazione, informazione, sensibilizzazione sul territorio ( scuole, servizi, centri di aggregazione, comunità sociale) e premiando, durante un evento, quei bar che hanno deciso di toglierle (o di non installarle) nei propri locali, rinunciando a ricavi certi a favore del benessere delle persone.

Per iniziare a spiegarvi chi siamo e cosa facciamo, abbiamo ritenuto necessario partire dal principio di questo movimento. Noi come coordinamento slot mob Anzio-Nettuno siamo “nati” nel 2016, quando alcune amiche del Movimento dei Focolari ci hanno proposto di promuovere una manifestazione nel Comune di Nettuno per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi che comporta il gioco d’azzardo e, nel contempo, presentare all’Amministrazione Comunale alcune proposte concrete per dotarsi di un regolamento che ponga dei limiti alla diffusione di questa pratica.

L’esperienza, un po' come tutte quelle che nascono con questi importanti propositi, ci ha trovato subito tutti d’accordo e con slancio ci siamo dedicati alla preparazione dell’evento che ci eravamo prefissati. Con il passare del tempo il nostro primo gruppetto di persone è andato ad aumentare ed altre persone ed associazioni hanno iniziato a collaborare con noi. Sul territorio di Nettuno ci siamo presentati come Coordinamento Slot Mob la domenica dell’11 giugno 2017 “Slotmob#207″. In quella occasione dopo alcune testimonianze toccanti è stato premiato un bar del posto slot free. Anche sulla spinta di questo evento l’Amministrazione comunale ha approvato nel 2018 il Regolamento per disciplinare la materia.

Dopo questo appuntamento abbiamo deciso di continuare questa opera di sensibilizzazione anche nel territorio di Anzio:

  • l’11 aprile 2018 per gli studenti delle classi IV e V, è stato organizzato un incontro da titolo “Non giocartici la vita: La matematica del gioco d’azzardo”, dove, dati alla mano, i ragazzi sono stati intrattenuti su come il rigore scientifico matematico dimostri “che chi gioca perde sempre”;
  • il 21 aprile del 2018 un incontro aperto alla cittadinanza organizzato presso la Parrocchia S. Benedetto di Anzio, grazie all’intervento di una psicologa e psicoterapeuta, un dirigente medico ed esperto di dipendenze, il Coordinatore Operativo del progetto Scuole Sicure della Questura di Roma e un giornalista, redattore di Economia e Politica per Città Nuova e promotore del “Movimento SlotMob”; sono stati messi in risalto i rischi su come una proliferazione di slot machine e di sale gioco, senza adeguata regolamentazione comunale, contribuisce ad aumentare la diffusione dei fattori di rischio per l’insorgenza del gioco d’azzardo patologico;
  • il 19 maggio 2018 abbiamo organizzato la giornata SlotMob#219 (il numero indica l’evento a livello nazionale). Anche in questa occasione si sono intervallati gli interventi di esperti ed alcune esperienze di persone che con difficoltà sono riuscite a risalire dal vuoto che l’azzardo provoca. La manifestazione, come per la precedente organizzata a Nettuno, ha avuto la sua conclusione con la premiazione di un bar slot free;
  • ed infine, nel giugno del 2020, è stata presentata al Comune di Anzio una nostra proposta di regolamento sul gioco d’azzardo. Al momento, stiamo sollecitando questa Amministrazione affinché non perda ulteriore tempo a deliberare il documento.

Siamo arrivati alla fine! Questo articolo può sembrare lungo perché arricchito dagli eventi che abbiamo portato avanti nel nostro territorio. Ma è proprio questo che ci preme sottolineare. Tutti noi veniamo da esperienze diverse, in campo cattolico come in quello laico, eppure questo, che per alcuni è motivo di divergenza, tra di noi ha avuto un effetto aggregante. Il confrontarsi su esperienze diverse e trovare dei punti di coesione è stato il nostro valore aggiunto. Non sempre le cose ci riescono al meglio, ma il confronto anche sui minimi particolari non è mai mancato. Anche scrivere questo articolo è frutto di condivisione tra noi, perché ci è parso più giusto accumunare l’esperienza dell’Azione Cattolica a quella delle Associazioni e Movimenti che contribuiscono a questo percorso.
Questo secondo noi è il valore aggiunto di questa esperienza: cercare obiettivi da condividere con altri e sforzarsi, con gli strumenti a disposizione, di portarli avanti nonostante le difficoltà.

Con questo vi salutiamo e vi auguriamo un buon cammino!

le Associazioni e i Movimenti del Coordinamento Slot Mob di Anzio - Nettuno:

RETI DI GIUSTIZIA – IL SOCIALE CONTRO LE MAFIE,
MOVIMENTO DEI FOCOLARI,
AZIONE CATTOLICA DI ALBANO PARROCCHIA SANT’ANTONIO ABATE DI FALASCHE,
SEZIONE SCOUT DI ANZIO-NETTUNO DEL C.N.G.E.I.,
GRUPPO SCOUT A.G.E.S.C.I. ANZIO-NETTUNO 1