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XVI Domenica del Tempo Ordinario

Commento al Vangelo della XVI Domenica del Tempo Ordinario

Anno B

 

Oggi la liturgia ci propone una visione della vita pastorale di Gesù e degli apostoli molto significativa per la vita pastorale di tutti i ministri del Signore. Nel Vangelo Gesù si mostra pieno di compassione, perché vede che la gente è come pecore senza pa­store.

Il Vangelo riferisce che gli apostoli, dopo la loro prima missione, ritornano da Gesù e gli raccontano quello che hanno fatto e inse­gnato, secondo le istruzioni ricevute da lui. Essi non soltanto hanno insegnato, ma hanno anche operato, in particolare con la lo­ro dedizione generosa verso i malati. Gesù allora si preoccupa di farli riposare; dice loro: «Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’». Anche il ri­poso costituisce un aspetto della vita pastorale. Non è possibile con­tinuare un’attività intensa per molto tempo senza fare una sosta; occorre rispettare le esigenze dell’organismo umano, che richie­de un’alternanza di lavoro e riposo.

Ma in questa circostanza l’intenzione di Gesù non si può rea­lizzare, perché la folla lo vede partire con i discepoli e comincia ad accorrere là dove lui e i discepoli sono diretti, precedendoli. Gesù era partito sulla barca verso un luogo solitario, ma, quando vi ar­riva, il luogo non è più solitario: c’è una grande folla che lo attende.

Questa situazione si verifica spesso anche per noi. Non riu­sciamo a portare a compimento i nostri progetti, perché intervie­ne una necessità urgente, che dobbiamo affrontare con piena di­sponibilità.

Sbarcando, Gesù vede molta folla e si commuove per essa. Egli ha un cuore pieno di compassione, perché si rende conto che queste persone sono come pecore senza pastore. Questa compassione lo spinge innanzitutto a insegnare. Le persone hanno bisogno della verità, che guidi la loro vita. Non pos­sono vivere senza luce, e la luce per loro è la verità. Chi non co­nosce le verità essenziali, non può trovare il giusto cammino nel­la vita, ma si smarrisce, va a finire in vicoli ciechi; la vita allora diventa per lui una continua disperazione. Invece, chi è guidato da un insegnamento religioso molto profondo, può procedere con scioltezza nella vita, superare, non soltanto senza danno ma con profitto, le prove e avere così un’esistenza veramente riuscita.

E significativo il fatto che la compassione spinga Gesù in­nanzitutto a insegnare, a spiegare alle persone come ci si deve com­portare nelle relazioni con Dio, con il prossimo e con le cose, co­me si può progredire nell’amore: lo scopo della missione pastorale è quel­lo di riunire tutti gli uomini nell’amore di Cristo e di portare tut­ti alla comunione intima con Dio.

 

 

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