• image
Previous Next

9 Marzo: I Domenica di Quaresima

Commento al Vangelo della I Domenica di Quaresima

Mt   4, 1-11 Anno A

 

Questa è la Prima Domenica di Quaresima, il Tempo liturgico di quaranta giorni che costituisce nella Chiesa un itinerario spirituale di preparazione alla Pasqua. Si tratta di seguire Gesù che si dirige decisamente verso la Croce, culmine della sua missione di salvezza. Se ci domandiamo: perché la Quaresima? perché la Croce?, la risposta, in termini radicali, è questa: perché esiste il male, anzi, il peccato, che secondo le Scritture è la causa profonda di ogni male. Ma questa affermazione non è affatto scontata, e la stessa parola "peccato" da molti non è accettata, perché presuppone una visione religiosa del mondo e dell'uomo. In effetti è vero: se si elimina Dio dall'orizzonte del mondo, non si può parlare di peccato. Come quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l'ombra appare solo se c'è il sole; così l'eclissi di Dio comporta necessariamente l'eclissi del peccato. Perciò il senso del peccato - che è cosa diversa dal "senso di colpa" - si acquista riscoprendo il senso di Dio.

Di fronte al male, l'atteggiamento di Dio è quello di opporsi al peccato e salvare il peccatore. Dio non tollera il male, perché è Amore, Giustizia, Fedeltà; e proprio per questo non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Per salvare l'umanità, Dio interviene: lo vediamo in tutta la storia del popolo ebraico, a partire dalla liberazione dall'Egitto. Dio è determinato a liberare i suoi figli dalla schiavitù per condurli alla libertà. E la schiavitù più grave e più profonda è proprio quella del peccato. Per questo Dio ha mandato il suo Figlio nel mondo: per liberare gli uomini dal dominio di Satana, "origine e causa di ogni peccato". Lo ha mandato nella nostra carne mortale perché diventasse vittima di espiazione, morendo per noi sulla croce. Contro questo piano di salvezza definitivo e universale, il Diavolo si è opposto con tutte le forze, come dimostra in particolare il momento delle tentazioni di Gesù nel deserto.

Il vangelo ci riporta queste tentazioni che Gesù subisce dal maligno, nei quaranta giorni di preghiera nel deserto. Gesù è un esempio nella sua lotta contro il maligno.Anche la nostra vita è piena di tentazioni che vogliono allontanarci da Dio per farci prendere una direzione sbagliata. Le tentazioni esprimono la situazione dell'uomo: ogni uomo vive la fragilità, la debolezza, la tentazione; ogni uomo deve lottare contro il male; ogni uomo con Cristo può vincere il male che è in lui e attorno a lui. Cristo ci aiuta sempre a prendere la direzione giusta.

Il cristiano è colui che lotta contro il male e il peccato e, unito a Cristo, ottiene la vittoria. Questa è la grazia del nostro battesimo. Oggi l'accento è posto sulla lotta, a Pasqua sarà posto sulla vittoria di Cristo e dei redenti. Come S. Paolo che era stato un grande peccatore, ma che ora può testimoniare che la grazia vince, perché la grazia è più grande di ogni peccato.

Le tre tentazioni non sono tre prove qualsiasi, ma sono rappresentative di tutte le tentazioni o prove cui Gesù si è sottoposto nella sua vita e specialmente di quelle che lo colpiranno sulla croce. Sono anche il modello di tutte le tentazioni alle quali è sottoposto il credente.

La prima tentazione riguarda il pane, cioè i problemi della sussistenza quotidiana: il cibo, gli affetti, il lavoro. Gesù viene tentato di vivere la figliolanza di Dio in modo egoistico, usandola come potenza che risolve miracolosamente i problemi quotidiani. E' la tentazione a fare meno di Dio, come era stato per Adamo. Ma Gesù vive un'esistenza in cui non c'è altro cibo che fare la volontà del Padre.

La seconda tentazione è nella Città Santa e il diavolo si serve di una parola di Dio, interpretata a suo modo. Si propone una manifestazione spettacolare che pieghi Dio ai desideri dell'uomo, anziché far intraprendere il cammino della vera fede, quella che si affida al Dio fedele, rimanendo saldi nella prova.

La terza tentazione riguarda la sete di potere. La risposta di Gesù è il suo stile di vita in cui veramente serve Dio solo. Egli che dichiarerà che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la vita.

Il vangelo mostra le tentazioni più radicali dell'uomo e soprattutto quella di non voler essere figlio di Dio nel modo in cui lo è Gesù. Voler vivere senza Dio, negandolo o deformandone il volto, spezzare la relazione amorosa con Lui, non affidarsi alla sua paternità, arrogandosi i suoi diritti e progetti.

Vivere il Tempo liturgico della quaresima significa ogni volta schierarsi con Cristo contro il peccato, affrontare - sia come singoli, sia come Chiesa - il combattimento spirituale contro lo spirito del male e seguirlo nella sua vita e nella sua missione.

Sul Web

GRUPPO FACEBOOK


CANALE YOUTUBE

Liturgia del Giorno

Santo del Giorno

Sono le.... del...

Rome