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Ho cercato di dare e ho ricevuto il centuplo!

Ciao! Mi chiamo Emanuele, sono un giovane impegnato nella parrocchia del Cuore Immacolato della Vergine Maria (Albano) e da due anni collaboro con Sr Roberta nel cammino di formazione dei ragazzi che si preparano a ricevere il sacramento della Cresima.

Dal 14 al 17 giugno, presso il villaggio somasco in Ariccia, abbiamo vissuto, insieme a una parte del gruppo dei cresimati della parrocchia, un’esperienza importante di crescita, di gioco e divertimento.

 “Corro per la via del tuo amore”: questo il tema del campo che ha portato i ragazzi a percorrere la “Via dell’amore” e a non avere paura di essere testimoni dell’amore di Dio nei luoghi dove vivono.

 

L’immagine che ha fatto da sfondo al campo è quella del veliero che simboleggia la vita di ciascun adolescente che è chiamato a vivere tutta la profondità della propria esistenza, legata al rischio di affrontare il viaggio della vita e dell’amore.

Ogni giorno è stato segnato da un “porto” che ha permesso al veliero di sperimentarsi e crescere sulle diverse tipologie dell’unico Amore. Ciascun ragazzo è approdato, quindi, al “porto della crescita”: passare da una vita “ferma al porto”, con spazi e vedute ridotte, a una vita piena, al “porto della vita interiore”: conoscere se stessi e le domande profonde che ci abitano e avere il coraggio di rivolgerle a Dio per trovare con Lui le risposte; al “porto delle relazioni”: perdere qualcosa di sé per accogliere nella propria vita la bellezza del dono dell’altro.

Al campo, la mattina e il pomeriggio, erano dedicati alla riflessione di brani biblici (il giovane ricco, la tempesta sedata, Simone e la peccatrice), seguita da “esercizi” o “provocazioni” per riconoscere ciò che di nuovo la Parola comunica alla propria vita.

Non ci crederete ma nella condivisione, ognuno, ha scoperto più consapevolmente una parte di Dio, di sé e dei suoi compagni.

Il pomeriggio era dedicato anche ai laboratori: il “laboratorio del suono”, dove si provavano i canti e il “laboratorio artistico”, dove ci si è improvvisati stilisti, pittori e scultori. Non sono mancati momenti di gioco e divertimento dove il gruppo ha dato il meglio di sé!

La sera del secondo giorno (“porto della vita interiore”) è stata, a mio parere, uno dei momenti più intensi e profondi del campo, perché i ragazzi, dopo aver ascoltato l’avventura del profeta Elia che è arrivato a riconoscere la presenza di Dio nel suono del silenzio, sono stati chiamati a condividere la loro personale esperienza di ricerca di Dio vissuta durante tutta la giornata e ad esprimerla attraverso una domanda a Dio.

L’ascolto delle domande ha posto ancora più profondamente in me l’esigenza di far conoscere e donare Cristo perché “è Lui che cerchiamo quando sogniamo la felicità; è Lui che suscita in noi il desiderio di fare della nostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarci inghiottire dalla mediocrità”.

L’ultimo giorno, al termine della Celebrazione eucaristica, i ragazzi hanno ricevuto dal sacerdote una piccola barca in legno di cocco. Ricevendola, essi si sono impegnati in prima persona a proseguire, all’interno della Parrocchia, il cammino di fede e formazione e ad essere, nella vita ordinaria, segno e strumento dell’Amore di Dio.

L’impegno per l’organizzazione del campo è stato notevole e sofferto, ma ne è valsa davvero la pena. Ringrazio di cuore Sr Roberta che mi ha permesso di sperimentare la bellezza dell’essere dono e il gruppo dei cresimati che mi ha fatto tornare da questa avventura con la consapevolezza che Dio mi chiama a dare tutto e a fare mia la sua missione. Sono arrivato al campo con il bel pensiero di dare gratuitamente ma sono tornato carico perché questo “scapestrato” gruppo di quindicenni mi ha restituito il centuplo di quello che ho cercato di dare loro…

Emanuele D’Annibale 

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