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Paolo VI nostro ospite

Da “COMUNITA’ PARROCCHIALE” - Settembre 1971

Ciò che altre nazioni non osano nemmeno sognare, a noi è stato concesso spontaneamente dal Sommo Pontefice il pomeriggio del venerdì 3 settembre scorso: una visita cordiale e familiare.

Mercoledì 1° settembre alle ore 19 stavo per fare gli ultimi preparativi per la Messa vespertina, allorché mi sentii chiamare fuori dalla sagrestia. C’era il Vescovo diocesano Mons. Macario accompagnato da Mons. Pasquale Macchi, segretario del Papa, e dal Comm. Giovannini, direttore della Camera Pontificia.

Essi stavano osservando la chiesa, osservavano le sedie, volgevano gli occhi da tutte le parti, come per accertarsi che tutto fosse ordinato e non creasse impacci e disturbi di nessun genere.

Proprio per accertarsi meglio che l’ordine e la funzionalità regnasse anche nel resto del complesso edilizio parrocchiale, mi domandarono di compiere un giro di perlustrazione in tutti i piani, all’interno e all’esterno. Ciò che feci con visibile soddisfazione.

“Venerdì Sua Santità verrà a compiere una visita di calore alla Parrocchia. Alla Parrocchia del Cuore Immacolato di Maria”, insisterono. Infatti no fu ritenuto opportuno stampare ed  affiggere dei manifesti che coinvolgessero l’intera cittadinanza: la cosa avrebbe comportato complicazioni giuridiche, e Sua Santità invece intendeva rimanere nell’ambito della cordialità familiare.

Nelle pagine seguenti del Bollettino, altri aspetti della visita del Papa verranno illustrati dai nostri collaboratori. Qui intendiamo semplicemente introdurre il discorso, per esprimere ancora una volta la nostra gioia e la nostra gratitudine al Sommo Pontefice, che, come tutti sanno, segue con particolare affetto e sollecitudine gli sviluppi di Villa Ferraioli e della sua Comunità Parrocchiale.

Per ognuna delle famiglie della nostra Comunità, il Papa ha lasciato un ricordo tangibile. Si tratta di una immagine che riproduce la Adorazione del Bambino di Andrea Della Robbia. Tutte le famiglie la riceveranno unitamente alla copia del Bollettino. Sul retro della sacra immagine c’è la seguente frase latina di S. Agostino: Ut fieret fortis infirmitas, infirma facta est fortitudo (Sermone 190). In italiano l’espressione si traduce così: Affinché la debolezza (cioè l’uomo) diventasse forte, la forza (cioè Gesù) si è fatta debole (cioè si è fatto uomo).

La sacra immagine entrerà in tutte le famiglie ferraioline.

Tutti gli uomini sono oggetto della bontà di Gesù: tutti sono oggetti anche della bontà del Papa, ch’è Vicario di Gesù.

Che essi possano differire per mentalità, per ideologia, per impostazione di vita, tutto questo è secondario. Solo che abbiano la buona volontà, essi sono oggetto della bontà e della misericordia di Dio. E chi questa buona volontà no l’avesse oggi, non è per questo escluso dall’abbraccio del Papa; essa potrà nascere domani. O anche dopo domani.

La presenza della Madonna adorante in casa nostra sia segno di questo rinnovamento generale di buona volontà.

  IL VOSTRO PARROCO

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