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Ordinazione Diaconale per Don Gabriele D' Annibale

 

Il carissimo Seminarista Gabriele D' Annibale sarà ordinato Diacono dal nostro Vescovo Marcello, Domenica 9 Giugno, alle ore 18.30 nella Basilica Cattedrale "San Pancrazio Martire.

Attualmente Gabriele, che ha terminato gli studi dopo sette anni trascorsi al Collegio Leoniano di Anagni, svolge il suo servizio presso la Chiesa della Santissima Trinità in Genzano.

Dunque due comunità parrocchiali in festa!

 

Noi però dobbiamo essere ancora più felici e soddisfatti perchè Gabriele è della nostra parrocchia,! Ha ricevuto saggi insegnamenti in famiglia, seguendo gli esempi di vita sacerdotale dello zio don Dagoberto, del Parroco don Pino Continisio a Genzano e del nostro Parroco. E' cresciuto all'ombra del nostro campanile, tra le fila dei Ministranti e dell' A.C.

Impegnamoci a pregare ancora di più, fin da ora, per questo nostro giovane e per Salvatore Surbera,Martino Swiatek e Nicola Riva che il 9 giugno p.v. riceveranno l'Ordinazione Diaconale.

Riportiamo 2 interviste a Gabriele D’Annibale


Da Millestrade – Maggio 2013

Diocesi in Festa: Quattro ordinazioni Diaconali

Quale è la tua esperienza di servizio nelle parrocchie dove sei stato fino ad ora? Come è maturata la tua vocazione in questo?

“Qualche mese fa, condividendo la mia storia vocazionale con alcuni giovani della Parrocchia, mi hanno domandato se avessi un’immagine particolare che mi stava accompagnando nell’itinerari vocazionale compiuto fino a quel momento. Risposi dicendo che sicuramente erano diverse, ma tra tutte queste ce n’era un in pole position che colsi dalle parole che Gesù rivolge ai sui discepoli dopo aver lavato loro i piedi : “Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi” (Gv 13,15). Queste parole di Gesù determinano un po’ il filo rosso dell’itinerario vocazionale all’interno del quale ci sono motivazioni della scelta, volti e soprattutto esperienze pastorali vissute prima nella Parrocchia del Cuore Immacolato della Vergine Maria in Albano e poi in quella della Santissima Trinità in Genzano di Roma. Se all’inizio credevo che servissero metodologie particolari, tecniche appropriate per svolgere il ministero di fine settimana in Parrocchia, con il passare del tempo e soprattutto grazie ai parroci che il vescovo mi ha posto accanto, sono stato educato a ricevere nella Parrocchia il volto di Cristo, a conoscerlo e a servirlo nell’esperienza pastorale che mi veniva proposta.

Attraverso la catechesi ai bambini della tappa eucaristica, la visita ai malati e alle persone anziane della comunità, l’oratorio e le diverse persone incontrate, sono cresciuto (e continuo a crescere) prima di tutto umanamente e spiritualmente, e attraverso il confronto, la fraternità con il parroco e le persone della comunità mi si fa più chiaro lo stile del pastore chiamato ad identificarsi con Cristo e a fare proprio il suo amore e la sua passione per le persone affidategli. Vivere l’esperienza in Parrocchia significa impegnarsi (sacerdote e popolo) a custodire l’amore che, in fondo, chiamiamo vocazione”.


Riportiamo un articolo scritto nel libro "Memoria e Profezia" (2007)

Il cammino delle vocazioni sacerdotali

“La vita è il capolavoro dell’ amore creativo di Dio ed è in se stessa una chiamata ad amare. Dono ricevuto, che tende per sua natura, a divenire bene donato”.

Ci sembra opportuno aprire questa nostra testimonianza con le parole pronunciate dai vescovi europei alla conclusione del congresso sulle vocazioni sacerdotali nel 1997 poiché riteniamo il dono della vita qualcosa di veramente grande, la quale non può rimanere fine a se stessa. Ovviamente ci sono molti modi per donare la vita: dal sacerdozio ministeriale alla consacrazione, dal matrimonio alla missione. Da parte nostra abbiamo avvertito la necessità di comprendere maggiormente il progetto di Dio su di noi e per questo il 25 ottobre del 2006, cisiamo messi in gioco iniziando l’anno propedeutico presso il Pontificio Collegio Leoniano di Anagni insieme ad altri 17 giovani provenienti dalle diocesi suburbicarie e da quelle del Lazio Sud. In questo cammino siamo guidati da Mons. Leonardo D’Ascenzo, responsabile del propedeutico e docente dell’Istituto Teologico. Le finalità del propedeutico sono quelle di aiutare i giovani in un ulteriore discernimento da sviluppare nell’area umana attraverso la conoscenza di se stessi; l’area intellettuale con lo studio di alcune discipline propedeutiche agli studi filosofici e teologici ed infine l’area spirituale con introduzione alla lectio divina e lo studio di tematiche spirituali. La giornata nella comunità del propedeutico è scandita da ritmi ben precisi, che regolano le varie attività ed incontri della settimana. Essa inizia con la celebrazione eucaristica alle 7.30, evento centrale di tutta la giornata; dopo la colazione iniziano i corsi nella nostra scuola tenuti dai formatori del Seminario fino alle 13 quando ci ritroviamo nel refettorio per il pranzo. Segue il tempo libero. Dalle 16 alle 19 le nozioni apprese a scuola si traducono in studio personale per poi essere preparati a sostenere le verifiche di gennaio e giugno. Alle 19.15 ci ritroviamo in cappella per la celebrazione comunitaria dei vespri e la meditazione personale o la recita del rosario e il venerdì per l’adorazione eucaristica. Il mercoledì sera invece la comunità del propedeutico con il seminario maggiore e minore si ritrova nella cappella della “Mater Salvatoris” per la concelebrazione comunitaria presieduta da uno dei vescovi delle diocesi che il Seminario raccoglie o dal Rettore.  Un momento molto importante per il propedeutico è il sabato mattina, prima di ripartire per le nostre comunità, quando ci ritroviamo tutti insieme per la verifica sulla settimana trascorsa. Potrebbe sembrare scontata, ma sono attimi molto preziosi per la crescita personale e soprattutto per la crescita all’ interno della comunità. A parte questi orari, il progetto del propedeutico prevede incontri regolari con il responsabile, l’esperienza di tre giorni in una comunità religiosa,in genere francescana, durante la quale, ci viene offerta ancora una volta, la possibilità di fare memoria della nostra vita a partire dalla decisione di iniziare l’ anno propedeutico e incontri nelle comunità di provenienza dei giovani. Nonostante siano trascorsi appena due mesi dalla nostra decisione di discernere maggiormente una vocazione di speciale consacrazione, non cisiamo pentiti di questa scelta anzi, ci sentiamo in dovere di ringraziare Dio Padre per averci messo accanto testimoni autentici e originali, capaci di testimoniare l’Amore vero. Confidiamo inoltre nelle preghiere della comunità parrocchiale affinché possiamo essere sempre aperti alla voce dello Spirito e lasciarci plasmare da Lui.

Gabriele

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