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16 Giugno - XI Domenica del Tempo Ordinario

Commento al Vangelo della XI Domenica del Tempo Ordinario

Lc 7, 36 - 8,3

 

Individuata tradizionalmente come «pubblica peccatrice perdonata o pentita», la donna del profumo è una delle tante donne anonime che compaiono nel vangelo. di Luca. Alcuni la
scambiano con Maria di Betania, la sorella di Marta e Lazzaro, o con Mana Maddalena, dalla quale Gesù scacciò sette demoni, o persino con la donna adultera che si trovò nell'imminente pericolo di essere lapidata dai suoi accusatori. Per noi, invece, è semplicemente la donna del profumo è colei che versò il suo vaso di alabastro sopra i piedi del maestro. «La donna del profumo". Perché vogliamo avvicinarci al testo evangelico da una prospettiva nuova, vogliamo contemplarlo con occhi nuovi, vogliamo ascoltarlo con orecchie nuove, vogliamo accarezzarlo con mani nuove, vogliamo gustare tutti i suoi sapori, scoprirne le sfumature e i riecheggi, vogliamo aspirare liberamente e gioiosamente il suo penetrante profumo.
Quello di Luca è il vangelo che narra in maggior numero storie di donne. È l'unico che ci racconta la storia di Elisabetta, di Maria, di Anna, della vedova di Naim, della donna del profumo, di Maria Maddalena, di Giovanna, di Susanna e di altre donne della Galilea, di Marta e Maria, della donna curva, della donna che cerca la moneta perduta, della vedova insistente e delle donne che piangono Gesù in cammino verso il Calvario. Sono tutte esclusive  narrazioni di Luca, anche se nel suo vangelo troviamo altre storie di donne che hanno la loro parallela comparsa nei vangeli di Marco e di Matteo: la storia della suocera di Simone, della figlia di Giairo e dell'emorroissa, della donna che impasta il pane, della vedova povera che dona tutto quanto ha, delle donne della Galilea che danno testimonianza della morte e sepoltura di Gesù e scoprono la tomba vuota.
Tra tutte le donne che abbiamo appena nominato, la nostra protagonista (Lc 7, 36-50) è l'unica donna che riceve il perdono di Gesù; è l'unica donna che, senza chiederlo, è liberata da una malattia, non del corpo ma dello spirito. La donna del profumo non è cieca, né lebbrosa, né sordomuta, né paralitica, non ha perdite di sangue, non è posseduta dal demonio... TI suo male è di altro ordine: la donna del profumo ha vissuto una vita di peccato.
E Gesù, il pedagogo, il terapeuta, applica un rimedio di efficacia istantanea. Perdona all'istante tutti i suoi peccati. Non li ricorda più, non li conta più, non li classifica. Il rimedio
di Gesù rigenera nel cuore distrutto della donna i sentimenti più delicati dell'essere umano: amore e gratitudine. La donna del profumo è la donna del molto amore, la donna della gratitudine infinita, la donna che non sa esprimere in parole quanto il suo cuore sente per Gesù. E giacché non sa parlare, il suo cuore la spinge ad un gesto audace: lava i piedi a Gesù, li asciuga, li profuma, li bacia.

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