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La Storia

I primi segni di vita religiosa nel quartiere di Villa Ferraioli si riscontrano negli anni 1957-1958 davanti ad una edicola della Madonna situata sul portone del palazzo lotto 19, in via Mameli 61. Successivamente, nel palazzo in via Virgilio, oggi adibito a centro degli anziani, si potè costituire una modesta Cappella per l’esercizio del culto. L’ 8 dicembre 1960, per merito del parroco don Umberto Galeassi, giunto qualche mese prima dalla parrocchia S. Maria Assunta in Ariccia, nel locale accanto fu inaugurata una dignitosa cappella con la partecipazione del Vescovo. Intanto gli anni passavano e non era più possibile ospitare i fedele in locali così piccoli. La parrocchia doveva avere una struttura più adatta. Per prima cosa occorreva un terreno sul quale far sorgere il complesso parrocchiale. Furono intraprese delle trattative con il comune di Albano e solo dopo lungo periodo il 22 luglio 1961 il Consiglio Comunale concesse il terreno con permuta. Dalla Curia Vescovile di Albano fu impostata la pratica della costruzione della chiesa che doveva sorgere nel comune di Albano, nonostante la parrocchia comprendesse anche una parte del territorio di Ariccia.

Si trattava di un risarcimento di danni di guerra. Per il progetto il Vescovo Macario scelse l’Arch. Sandro Benedetti. Il 24 giugno 1965 l’impresa edile Troisi dava inizio allo sbancamento predisponendo il terreno a cantiere di lavoro e il 3 luglio 1965 avveniva la benedizione e posa della Prima Pietra per le mani del Vescovo, Mons. Raffaele Macario. 

Nel pilastro di fondazione veniva racchiuso il tubo di piombo con la pergamena contenente i dati storici e le monete del tempo. Presenti alla cerimonia il Commendatore Emilio Bonomelli, Direttore delle Ville Pontificie e il suo segretario, dott. Saverio Petrillo, mons. Monaldo Cenciarelli, delegato vescovile, il parroco della Cattedrale mons. Cesare Guerrucci, le associazioni parrocchiali di Azione Cattolica, le autorità civili e militari e tanta, tanta gente. Intanto i lavori proseguivano e nel 1964- 1965 durante la permanenza estiva a Castelgandolfo, la notizia di quanto stava avvenendo nel quartiere di Villa Ferraioli giunse al Santo Padre Paolo VI il quale prese a cuore la nostra parrocchia, tanto da inserirsi tra le file della nostra gente come collaboratore e benefattore. Il Santo Padre perfino si commosse quando venne a conoscenza che anche i bambini rinunciavano alla merendina per dare le loro 35 lire per la costruzione della Chiesa, come risulta dai registri conservati nell’archivio parrocchiale. L’anno seguente, il 14 settembre 1966 il parroco presentava al Santo Padre l’album con la raccolta fotografica dei lavori eseguiti. La prima parte era stata completata e in una solenne celebrazione avvenuta nel 1966, il vescovo Macario consacrava l’Altare della Cappella rimasta tale anche oggi. Passò qualche anno prima di riprendere i lavori per la costruzione della Chiesa. Nel frattempo l’impresa edile Pacetti Alfonso tagliava gratuitamente non poca roccia di peperino che ingombrava il terreno sul quale si sarebbero poi dovuti riprendere i lavori. Il Santo Padre Paolo VI di ritorno a Castelgandolfo chiedeva quando sarebbero ripresi i lavori per portare a compimento il complesso parrocchiale. Finalmente il 16 gennaio il Provveditorato regionale alle opere pubbliche comunicava che erano approvate le perizie del danno bellico. Un grande respiro di sollievo! Si doveva pensare a riprendere i lavori. Il 12 marzo 1970 in parrocchia si apriva di nuovo il cantiere con l’impresa edile di Milano Pessina. L’Arch. Sandro Benedetti già progettista assumeva di nuovo la direzione dei lavori. Finalmente si giunse a Sabato 5 giugno 1971 ore 18 con l’inaugurazione dell’Aula Ecclesiale presieduta dal Vescovo Mons. Raffaele Macario, Vescovo ordinario della Diocesi. Il 3 settembre 1971 il Santo Padre fece dono di una visita ai fedeli di questa parrocchia. Grande fu l’accoglienza alla presenza delle autorità civili e religiose dell’epoca, il Sindaco di Albano dott. Alfonso Benedetti e il Sindaco di Ariccia, sig. Angelo Filosofi.

Nel discorso che tenne dall’Altare, il Papa ha esortato i fedeli a

“… costruire la Chiesa spirituale… imparare a cementare insieme una comunità, la comunità della vostra Parrocchia prima di tutto, e con la visione anche più larga di tutta la città, il paese… e aumentare insieme una fusione di cuori, una cosa sola in Gesù Cristo…”.

Al termine del discorso, dopo la recita del Padre nostro e dell’Ave Maria, il S. Padre ha impartito la Benedizione Apostolica. Più tardi, in data 2 ottobre 1975, il S. Padre faceva giungere alla Parrocchia il Suo Stemma in bronzo, opera dello scultore E. Manfrini. È stato collocato sul pilastro principale a destra dell’ingresso, al di sopra della Targa ricordo della visita del Pontefice. Lo Stemma e la Targa sono i due segni che ricorderanno nel tempo e nella storia la visita del pastore universale alla Parrocchia.

I bambini avevano delle aule nuove dove riunirsi per il catechismo e nel 1972 completata la sala teatro inaugurata alla presenza di Mons. 

Dante Bernini, allora Vescovo Ausiliare. Ma il parroco sognava l’organo in Chiesa per lo svolgimento della Liturgia. E il sogno divenne realtà nel 1973, con un Tamburrini di Crema, 600 canne, 2 tastiere, pedaliera, 27 placchette di registri e 10 registri reali. La nostra parrocchia, che ha faticosamente intrapreso dall’ottobre 1963 il problema della costruzione della chiesa, ha visto nel 1973 la sottile torre campanaria alzarsi pian piano e svettare in alto. Le campane, programmate e realizzate dalla ditta Marinelli di Agnone sono quattro e intonate con le note musicali LA/b – DO – MI – FA . Il 22 settembre 1973 sono state consacrate dall’Eccellentissimo Vescovo. L’orologio, pur senza quadrante, che scandisce di giorno le ore è un costante segno di vita per il quartiere ferraiolino.

 

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