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RESPONS-ABILE?

Chi è in AC da parecchi anni avrà le orecchie piene della parola “Responsabilità”. E non solo le orecchie forse anche le mani, i piedi e il cuore. Perché prima o poi arriva quella richiesta di servizio, aiuto, accompagnamento a cui in qualche modo ci è chiesto di rispondere e che magari ci coglie impreparati o alla quale non eravamo pronti.

Responsabilità è innanzitutto una risposta ad una chiamata alla Santità nel nostro quotidiano, nel nostro tempo e nei luoghi che abitiamo come laici cristiani impegnati, una chiamata che ci invita a dire un sì ogni giorno a seguire Gesù e a scegliere la felicità, insieme ai compagni di viaggio che il Signore ci mette accanto.

La bellezza di questa Responsabilità è la certezza che sia valida in ogni fase di vita, in ogni circostanza, nella libertà di viverla come siamo, con i nostri limiti e con i nostri talenti. Eppure la domanda che ci facciamo più spesso è: sarò «abile» a vivere questa chiamata?

Ad accompagnare la Responsabilità, si sono aggiunte nel tempo tante piccole responsabilità a cui sono stata chiamata nel mio percorso di vita personale e associativa. Già da studentessa mi sono data molto da fare con il Movimento Studenti di AC e all’interno della mia parrocchia come Responsabile Giovani, camminando insieme ai Responsabili Diocesani e a quelli della mia zona. Crescendo mi sono resa disponibile per dare una mano al gruppo Giovani Vicariale, un’esperienza che ha saputo farmi crescere e mi ha accompagnato nelle piccole grandi scelte di vita. Oggi da giovane sposata e presto anche mamma, condivido con i consiglieri diocesani la responsabilità della Segreteria Diocesana di AC, un servizio che con dedizione e impegno provo a portare avanti nella semplicità.

Nel mio piccolo ho cercato di vivere a pieno le responsabilità che mi sono state affidate ma sicuramente più grande è quello che queste esperienze mi hanno insegnato: uno stile bello e significativo che tento di riportare nel lavoro che faccio, in famiglia e nelle relazioni.

E allora alla domanda “sarò «abile» a queste chiamate?” rispondo così, con parole non mie: all'inizio mi preoccupavo tanto di dover fare tutto e bene... invece ho capito che non dovevo pensare di DOVER essere una BRAVA responsabile, e questo è molto liberante, ma semplicemente essere quello che sono e sentirmi accompagnata dagli altri e da Dio!

Marta Gavi